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In queste ultime settimane sono iniziati i laboratori estivi organizzati dallo Studio Integrato Paroliamo di Monselice e... stanno andando alla grande! Abbiamo avuto modo di sperimentare con tutti i partecipanti diverse emozioni, abbiamo condiviso del tempo sia con i più piccoli che con i più grandi e non vediamo l'ora che arrivino le prossime date per proseguire questo percorso entusiasmante di crescita e sperimentazione continua. In cosa consistono i laboratori estivi di Paroliamo?Come abbiamo già visto nelle scorse settimane, ci sono proposte per bambini piccini del nido, altre per bambini della scuola dell’infanzia, altre ancora per bambini e ragazzi e infine per gli anziani. Durante i laboratori affrontiamo diverse tematiche: sperimentiamo il corpo e i cinque sensi, affrontiamo le emozioni, si sviluppano i prerequisiti per leggere, scrivere e contare e infine si fanno esercizi per mantenere in allenamento la mente. Psicologia per grandi e picciniOggi ci concentriamo su due laboratori in particolare, organizzati dalla nostra psicologa e neuropsicologa Laura, uno pensato per i preadolescenti e un altro per gli anziani : Sento, penso, faccio: un viaggio nelle emozioni di tutti i giorniUn laboratorio di educazione emotiva svolto in gruppo e pensato per la fascia d’età della preadolescenza in cui abbiamo sperimentato, attraverso il role playing e l’interazione di gruppo, un vasto ventaglio di emozioni. Disegni, parole e immagini ci hanno guidato attraverso le emozioni più comuni e ci hanno aiutato a comprenderle meglio: cos'è la rabbia? Cosa significa libertà? Perché a volte mi batte forte il cuore? La palestra per la mente: per allenare il cervello!Una serie di incontri pensati per la terza età all'interno dei quali abbiamo stimolato l'orientamento nel tempo, nello spazio, la memoria, l’attenzione e le capacità di linguaggio. Un viaggio nei ricordi più remoti e una palestra per mantenere i più recenti. Pensato per menti “giovani” della terza età e per le loro intere famiglie che se ne prendono cura. I laboratori continuano!Nelle prossime settimane continueremo a proporre nuovi laboratori e nuove idee. Contattaci per avere maggiori informazioni e per prenotare il tuo posto: cresciamo, impariamo, sperimentiamo... divertendoci insieme!
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Invecchiare oggi è un affare assai complesso, qualche generazione fa gli anziani erano considerati tali all’alba dei 70 anni circa e di conseguenza seguivano un percorso abbastanza comune legato alle cure. La famiglia era impostata di modo che le giovani mogli e figlie si prendessero cura degli anziani nel tepore domestico fino alla fine dei giorni. Oggi si assiste ad uno stravolgimento sia del concetto stesso di “terza età” sia dell’impostazione familiare. Il pensionamento tarda sempre più ad arrivare e i ruoli che uomini e donne ricoprono nelle loro vite si allungano e necessitano quindi di essere ricoperti per più tempo. Con la vecchiaia possono arrivare i primi disturbi della memoria e con le prime avvisaglie arrivano anche i primi timori.
Cosa possiamo fare per non avere paura di invecchiare?Grazie alle ricerche scientifiche in materia, è ormai da qualche tempo che la società ha iniziato a comprendere che prendersi cura della salute mentale durante gli anni della terza età è l’unica via per tardare e gestire quei disturbi della memoria che in percentuale assai crescente si presentano all’interno della popolazione e delle nostre famiglie. Mantenere il cervello attivo e gestire le emozioni che accompagnano le prime defiance diventa determinante per garantire una buona qualità della vita della persona interessata ma anche dell’intero sistema familiare che la circonda. ASCOLTARE I SINTOMI Dare voce ai primi sintomi e non girare lo sguardo da un’altra parte significa fare attenzione alla pentola lasciata sul fuoco, alle pastiglie che ci si dimentica di prendere, all’auto che non si sa più dove è parcheggiata e tanto altro. Ascoltare i sintomi significa per esempio far caso alla frequenza con cui questi si presentano. VISITE SPECIALISTICHE Sono presenti nel territorio diverse soluzioni per monitorare nel tempo i sintomi che insorgono. Ci si può recare presso i distretti ULSS di competenza o presso studi privati come lo Studio Integrato Paroliamo per una prima anamnesi e valutazione cognitiva. STIMOLAZIONE COGNITIVA E SUPPORTO PSICOLOGICO La parola d’ordine è STIMOLARE, STIMOLARE, STIMOLARE! Un professionista Psicologo, meglio se con formazione in Neuropsicologia, può proporre percorsi di stimolazione cognitiva ad hoc. Stimolazione delle abilità di memoria, di orientamento nel tempo, nello spazio e delle abilità di attenzione sono solo alcuni degli esercizi che possono essere proposti in studio. Di pari passo con la stimolazione prettamente cognitiva è necessario introdurre il supporto psicologico e il sostegno alla famiglia che potrà trovarsi a dover ripensare alla sua organizzazione. Che cos'è la stimolazione cognitiva?La stimolazione cognitiva è una terapia non farmacologica specifica che ha lo scopo di gestire, superare o ridurre i deficit presenti e che ha ricadute positive sull’aumento della qualità della vita percepito e la massimizzazione delle abilità presenti nonostante il deficit. Si tratta di esercizi mirati da fare in studio e, quando possibile, esercizi di mantenimento anche nell’ambiente domestico. Saper invecchiare è il capolavoro della sapienza, e uno dei più difficili capitoli della grande arte di vivere. In questi giorni di zona rossa è ripresa la DAD per la scuola primaria e secondaria. La didattica a distanza ha aggiunto una variabile alle molteplici variabili già presenti nelle dinamiche di insegnamento/apprendimento. Non bastano più il contesto, i diversi stili cognitivi, l’eterogeneità delle classi, oggi si aggiunge a tutto ciò una ristrutturazione forzata dei tempi e dei modi dell’insegnamento e dell’apprendimento. C’è qualcuno però che in questa fase a scuola ci può andare, si tratta di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali tra i quali si annoverano le disabilità ma anche i disturbi dell’apprendimento, valutando le necessità di ogni singolo caso. Questo perché, come specifica la nota ministeriale 662 del 12 marzo 2021, la condizione dell’alunno con bisogni educativi speciali non comporta l’automatica necessità di una didattica in presenza. È consigliabile che la scelta della presenza o meno del bambino/ragazzo a scuola venga specificata negli appositi progetti di inclusione meglio noti come PDP o PEI soprattutto in base agli obiettivi didattici che clinici e docenti si sono posti. Non solo! Per rendere effettivo il principio fondamentale dell’inclusione il Ministero da la possibilità alle istituzioni scolastiche di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri membri della stessa sezione o gruppo classe. Ed è qui che il “gruppo classe” è fondamentale, una buona coesione tra studenti, famiglie e sani rapporti con la scuola sono terreno fertile per qualsivoglia progetto inclusivo sia esso nel bel mezzo di una pandemia mondiale. Come possiamo affrontare tutto questo trambusto?La nota ministeriale è molto chiara e cerca di perseguire fermamente il principio dell’inclusione scolastica. Mai come in questa annata però ci siamo resi conto che tutto ciò che sembrava scontato e semplice, in un periodo di emergenza sanitaria globale, viene sconvolto e sovvertito. Tutto ciò che si è deciso in un dato momento va rivisto e riorganizzato il momento dopo. E allora i genitori qui in studio mi chiedono:
Piano pratico e pragmatico: 5 consigli utili da utilizzare nelle vostre case
Piano emotivo comportamentale: con quale atteggiamento approcciarsi a questo periodo?
Per molti comuni di diverse regioni italiane è di nuovo il tempo della DAD (Didattica a Distanza), è in atto una rivoluzione della scuola sia per quanto riguarda la didattica, squisita competenza degli insegnanti che per quanto riguarda il metodo di studio da utilizzare per conseguire i propri risultati. NO PANIC! Poche cose chiare sono state e rimangono la bussola in questo difficile periodo:
Ricordanon saper pianificare significa votarsi al fallimento. Non solo nello studio - B. Franklin Oggi vi proponiamo un libro molto interessante di Emilie Wapnick. Per adolescenti e adulti! Diventa chi sei |
Alcune frasi che possiamo dire:
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Write something about yourself. No need to be fancy, just an overview.
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