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Prosegue il laboratorio Zaino in spalla!, una serie di attività studiate per i bambini che faranno ingresso alla scuola primaria. Tutti i bambini partecipanti stanno dimostrando grande entusiasmo e divertimento durante lo svolgimenti di tutte le attività proposte dalle nostre Neuropsicomotriciste e logopediste. Dopo la "Prima puntata" nella quale abbiamo imparato a conoscere le vocali e a disegnare le linee, ecco quanto proposto durante il terzo e il quarto appuntamento. La "prima sillaba" e il gioco dell'oca!Insieme alla nostra logopedista Deborah i bambini hanno giocato con la sillaba iniziale: ogni bambino ha disegnato su un cartoncino una casetta e ci ha attaccato le figure che iniziavano con la stessa sillaba! Poi i bambini si sono divertiti con il gioco dell'oca a ripassare tutte le cose che abbiamo imparato finora:
La forma circolare per scrivere la "U" e la "O"Con la nostra TNPEE Luisa invece hanno sperimentato la forma circolare con il corpo, hanno disegnato tante macchie nel corpo di un elefante e tante ruote a delle macchinine fino ad arrivare a scrivere la lettera "O" e a crearla con tanti tappi. Poi hanno creato con gli stencil, fatto tante onde con i pennelli e decorato il vestito di una principessa fino ad arrivare a scrivere la lettera "U" con la pasta. Laboratori estivi a Monselice per bambini e ragazzi di tutte le età Nei mesi di giugno e luglio, lo Studio Paroliamo continua ad offrire laboratori pensati e studiati per bambini e ragazzi di tutte le età.
Dopo il successo dell'anno scorso, anche stavolta continuano ad essere occasione di crescita e confronto sia per i bambini che per i loro genitori.
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Finalmente è cominciato il laboratorio Zaino in spalla! creato per i bambini che faranno ingresso alla scuola primaria. I bambini stanno dimostrando grande entusiasmo per tutte le attività proposte dalle nostre TNPEE e logopediste. Imparare a conoscere le vocali e le sillabeIn questi due primi incontri hanno giocato con la logopedista Deborah e si sono divertiti a "tagliare" e "ricucire" le parole in base al numero di sillabe che le formano, a conoscere le vocali imparando una simpatica filastrocca e si sono divertiti con le rime. Imparare a disegnare le linee verticali, orizzontali e oblique!Con la neuropsicomotricista Luisa hanno invece giocato con le linee orizzontali, verticali e oblique creandole con gli oggetti e sperimentandole con il corpo, le hanno disegnate e poi utilizzate per creare le vocali A, E ed I. Laboratori estivi a Monselice per tutte le etàNei mesi di giugno e luglio, lo Studio Paroliamo offre laboratori adatti bambini e ragazzi di tutte le età.
Dopo il successo dell'anno scorso, anche stavolta sono stati occasione di crescita e confronto sia per i bambini che per i loro genitori. Oggi vi vogliamo parlare di uno strumento molto interessante utilizzato anche dalla nostra logopedista per le terapie. Scopriamo nel dettaglio Novafon, uno strumento studiato per migliorare le abilità orali attraverso la stimolazione dei muscoli orofacciali. Cos'è Novafon® e come si usa nella terapia logopedica?Sviluppato da NOVAFON GmbH di Stoccarda in Germania, NOVAFON è il principale produttore e distributore di dispositivi medici per la Terapia a Vibrazioni Meccanica Locale, utilizzata nel trattamento di dolore cronico, tensione muscolare, postumi dopo ictus ecc. Mediante questo trattamento si migliora in maniera duratura la qualità della vita dei nostri clienti. La terapia a vibrazione locale Novafon® è impiegata ormai da diversi anni, con un'efficacia provata dal punto di vista scientifico, in numerosi trattamenti terapeutici in diversi ambiti clinici: dalla logopedia alla fisioterapia, fino alle scienze veterinarie. Il dispositivo Novafon, con le onde vibratorie, raggiunge la profondità d’azione di 6 cm nei tessuti, stimolandoli a diversi livelli di frequenza (50-100 Hz) e diverse intensità. Tali parametri vengono scelti dal professionista a cui ci si affida, rispetto all'obiettivo che si vuole raggiungere. I 4 obiettivi principali dell'azione terapeutica di Novafon sono:
Terapie logopediche con Novafon® presso lo studio Paroliamo!Nel nostro studio di Monselice, è possibile effettuare la terapia logopedica anche grazie all’utilizzo di questo strumento. Novafon in logopedia in particolare viene usato per:
Cercando "novafona cosa serve" o "novafon recensioni" troverai sicuramente conferma delle funzionalità che abbiamo elencato. Dimostrazione di utilizzo di Novafon® nella terapia di Squilibrio Miofunzionale Orofacciale (SMOF)La nostra logopedista Carolina ci mostra con un video come utilizzare Novafon® in logopedia nella terapia di squilibri muscolari orofacciali (SMOF). Grazie alla sfera presente sulla testina è possibile stimolare il palato e consolidare alcune specifiche posture linguali. Vuoi saperne di più?Per saperne di più, contatta la logopedista dr.ssa Carolina Rossi Photo credit: Fsvib, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Molti bambini ogni anno, in tutto il nostro territorio nazionale, si approcciano alla scolarizzazione. Iniziare la scuola primaria significa dare il via agli apprendimenti scolastici: lettura e scrittura non appartengono al repertorio delle funzioni di base, quali la visione, il movimento e il linguaggio, acquisite fisiologicamente dall'individuo durante lo sviluppo. Piuttosto sono apprese grazie a un percorso di istruzione formale che contribuisce a realizzare il processo di alfabetizzazione, ossia di apprendimento delle regole che determina la decodifica e codifica del materiale alfabetico. Alla costruzione di tali abilità scolastiche concorrono processi linguistici, visuopercettivi e attentivi che a loro volta possono promuovere o dall'altro lato ostacolare tale processo. Come si impara a leggere e a scrivere?Il processo di alfabetizzazione si basa sull'acquisizione di un codice simbolico che rappresenta, in modalità visiva, il linguaggio orale. È necessario che il bambino che si approccia alla lettura e alla scrittura possieda una buona consapevolezza fonologica (vedi l'articolo su metafonologia), cioè la capacità di rappresentarsi e manipolare la struttura fonologica della parola: capire se è una parola lunga o breve (bisillaba, trisillaba, quadrisillaba), definire la sillaba iniziale o piuttosto quella finale, riconoscere le rime, in generale saper analizzare le parole in modo astratto. Tale capacità inizia a maturare durante l’ultimo anno della scuola dell'infanzia ed è considerata un indice predittivo rispetto al futuro e corretto avvio dell’alfabetizzazione. Sono d’altra parte necessarie le abilità visive e uditive che a loro volta sono coinvolte nel processo di alfabetizzazione mediante lo sviluppo del tratto grafico e della capacità di distinguere un fonema (una lettera) da un altro. Cos'è il metodo sillabico?Il fulcro del metodo sillabico, come si può facilmente intuire, è la sillaba. Tale metodo è stato pensato e realizzato per rispondere alla grande eterogeneità di caratteristiche dei bambini che normalmente costituiscono ogni classe di qualunque scuola. Infatti, non solo favorisce l’alfabetizzazione degli alunni a sviluppo tipico, ma è anche in grado di promuovere strategie negli alunni in difficoltà. I bambini, già all'ultimo anno della scuola dell’infanzia, imparano naturalmente a segmentare verbalmente una parola e a dividerla quindi in sillabe. Il metodo sillabico abitua fin da subito a riconoscere una sillaba globalmente e a pronunciarla. Ciò evita l’errore tipico che compiono alcuni alunni che, vedendo una sillaba, la riconoscono come la parole-immagine a cui è stata associata. Attraverso il metodo sillabico i bambini imparano facilmente e in autonomia a comporre le parole, poiché queste sono formate da diverse sillabe accostate, quindi in breve tempo riescono a strutturare in forma scritta brevi frasi. Inoltre, si è osservato che tale metodo, grazie alla chiarezza e alla sistematicità, riduce il rischio di errori ortografici o di sostituzione di fonemi in lettura. Come possiamo stimolare la lettura e la scrittura nei bambini?
Problemi con lettura e scrittura?Dopo il successo dell'anno scorso torna il percorso dedicato a genitori e bambini organizzato dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro (Insegnante Massaggio Infantile AIMI). 6 incontri a Monselice, pensati per essere momenti di riflessione, supporto, confronto e cura della mamma, del papà e del proprio bambino. Cos'è il massaggio infantile?Il massaggio del bambino è un efficace strumento attraverso cui rafforzare la relazione con i nostri bambini. Non si tratta quindi di imparare una tecnica ma si cerca di affinare una attitudine: entrando nel dettaglio di un modo di comunicare profondo con il proprio figlio appena nato. Il massaggio del bambino è un’antica tradizione presente nella cultura di molti paesi che è stata riscoperta e si sta espandendo anche nel mondo occidentale, anche grazie ad organizzazioni come A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile), di cui la specialista che organizza gli incontri fa parte. Quali sono i vantaggi del massaggio infantile?L’evidenza clinica e alcune recenti ricerche hanno confermato l’effetto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del bambino a livello fisico, psicologico ed emotivo. Il massaggio del bambino è una procedure molto semplice e ogni genitore può impararlo facilmente. Durante gli incontri verrà proposto un programma flessibile che si può adattare alle esigenze del bambino fin dalla nascita, accompagnandolo poi nelle diverse fasi della sua crescita. Con il massaggio è possibile sostenere, proteggere e stimolare la crescita e la salute del bambino, ed è un mezzo privilegiato per comunicare ed essere in contatto con lui. 5 incontri di massaggio infantile A.I.M.I.Con Elisa Callegaro 14, 21, 28 maggio 2022 4, 11 giugno 2022 PRIMO TURNO: 9.00 - 10.30 SECONDO TURNO: 11.00 - 12.30 Massimo 3 bambini per turno 1 incontro sui temi Svezzamento e Sviluppo Motorio7 maggio 2022 dalle 9.30 alle 11.30 Con Dott. Carolina Rossi Logopedista e Dott. Luisa Ferrato Neuropsicomotricista Con la partecipazione di Dott. Caterina Scarparo Odontoiatra Pediatrica Indirizzo e contattiGli incontri si svolgeranno presso: STUDIO PAROLIAMO Via Fratelli Cervi, 25 Monselice (PD) CONTATTI Tel: 340.2539556 Mail: [email protected] FB: ec.ioeilmiokoala Per rispettare tutte le norme e i criteri di sicurezza del periodo, i posti sono limitati e
tutto sarà regolato dalle indicazioni igienico-sanitarie descritte nei vari decreti. In sede di colloquio coi genitori durante una prima consulenza, una domanda che la logopedista solitamente fa, riguarda l'alimentazione dei propri figli: "Mangia tutto o è molto selettivo? Apprezza diversi gusti? E assaggia diverse consistenze, dal duro al morbido?". I genitori spesso ci guardano con stupore come a dire “Ma cosa può centrare tutto ciò!" e così inizia la spiegazione! Parlare e masticare non sono due azioni così distanti e così diverse, anzi utilizzano proprio le stesse strutture, gli stessi muscoli, dei movimenti simili. Vengono messi in gioco i denti, le labbra, le guance, la lingua e tutti i muscoli annessi: da quelli presenti nella lingua, al muscolo delle labbra, ai muscoli deputati alla masticazione, e così via. Ecco perché è molto importante che il bambino possa sperimentare, fare esperienza anche nel momento del pasto, variando i gusti, le consistenze, provando ad alimentarsi in autonomia pur sporcandosi. Il momento del pasto diventa una vera e propria palestra per la bocca del bambino che assaggia, sperimenta nuovi gusti, prova diversi tipi di consistenza dal duro e croccante al morbido, crea una sorta di memoria sensoriale. Cosa significa svezzamento?“Lo svezzamento è il processo di sostituzione dell’alimentazione basata esclusivamente sul latte (allattamento) tipica delle prime fasi della vita a quella con altri alimenti liquidi e solidi. Ha durata variabile da bimbo a bimbo. In media va dai 6 mesi ai 2 anni di vita, ma in ogni bimbo può avvenire in tempi assai diversi.” - Fonte: WikiPedia Quindi per svezzamento non si intende eliminare definitivamente l’utilizzo del latte materno o in formula, ma semplicemente affiancare altri tipi di alimenti complementari al latte. Svezzamento significa anche apprendimento: durante i primi 1000 giorni di vita, dal concepimento ai 2 anni, avviene gran parte dell’apprendimento dei bambini, è un momento decisivo per la futura crescita dell’organismo dagli aspetti organico-strutturali a quelli affettivo-relazionali. In passato, specialmente negli anni ’80 e ’90, sono andati molto di moda i baby food: alimenti più o meno pronti, veloci, comodi per alimentare i bambini fino a che non erano in grado di mangiare il cibo degli adulti. I genitori davano velocemente da mangiare ai loro figli, in modo apparentemente sicuro perché le pappe erano morbide per cui il bambino doveva semplicemente gustare e deglutire. Ma ad un certo punto sono stati i bambini stessi a ribellarsi a questi cibi sempre dalla stessa consistenza e gusto! Un bambino seduto a tavola, sul suo bel seggiolone, era attratto dai colori della tavola stessa, dai profumi che poteva odorare, e così i genitori gli allungavano un grissino oppure un pezzo di pane. Quando inizia lo svezzamento?![]() L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) suggerisce l’allattamento esclusivo fino ai 6 mesi (circa) e l’introduzione dell’alimentazione complementare dai 6 mesi in poi, facendo attenzione che il bambino sia pronto. Ci sono alcuni segnali che possono avvertire i genitori:
La bocca diventa un vero e proprio laboratorio; durante i primi assaggi, i primi “pasti” avviene una vera e propria fase esplorativa in cui la bocca diventa la prima fonte di conoscenza. Questo periodo può durare giorni o settimane, infatti inizialmente la maggior fonte di cibo resta comunque il latte mentre gli alimenti complementari sono da intendersi come assaggi, o come diremo noi adulti “spuntini”. Perché il momento dello svezzamento è importante?La stimolazione della sensorialità orale, dei movimenti di masticazione e di deglutizione sono necessari per promuovere la buona evoluzione delle funzioni articolatorie deputate al linguaggio, nonché alla funzione respiratoria. Sono quindi fondamentali per la crescita di tutte le strutture del viso: guance, labbra, lingua, arcate dentarie, palato. Del resto si dice parla come mangi! Non c’è da preoccuparsi se il bambino non ha ancora i denti, anche perché i primi dentini che spuntano sono gli incisivi che di sicuro non servono per triturare il cibo quanto piuttosto per addentarlo. I bambini sono in grado di masticare il cibo con le gengive grazie alla forza dei muscoli masseteri, se non ci credete vi invito a mettere un dito in bocca al vostro bambino e farvi morsicare! Alcuni consigli per iniziare lo svezzamento!
Hai bisogno di altri consigli?
Quando si parla di funzioni orali ci si riferisce a tutte le attività che si possono compiere con il distretto oro-facciale, ossia con la bocca e con il viso in generale. Non si tratta solo di movimenti, ma anche di sensibilità, propriocezione. D'altronde la bocca, per il bambino, è il primo approccio mediante il quale esplora e conosce il mondo. Quali sono le funzioni orali?Le funzioni orali sono:
Quando si può dire che le funzioni orali sono alterate? I sintomi dello SMOFPuò succedere che le funzioni orali siano alterate, che i muscoli oro-facciali non lavorino in sinergia e ciò potrebbe quindi comportare un disequilibrio della muscolatura oro-facciale definito con il termine SMOF (Squilibrio Muscolare Oro Facciale).
Come si può intervenire in caso di disfunzioni orali? La Terapia Mio-FunzionaleÈ necessario ripristinare quanto prima un equilibrio della muscolatura oro-facciale per promuovere l’armonia muscolare e scheletrica, prevenendo compensi errati, dolori o tensioni anche in altri distretti corporei. La TMF (Terapia Mio-Funzionale) è la terapia logopedica indicata in caso di presenza dei sintomi sopra indicati. Si tratta di un programma di educazione/rieducazione delle funzioni orali con l’obiettivo di promuovere un corretto utilizzo della muscolatura orale-facciale e quindi delle funzioni orali stesse. La figura del logopedista saprà effettuare un'attenta valutazione delle strutture oro-facciali per poi consigliare il trattamento logopedico di educazione/rieducazione più appropriato ed eventuali altre visite specialistiche necessarie. Quali sono i fattori di rischio di uno squilibrio della muscolatura della bocca e del viso?I principali fattori di rischio di uno squilibrio della muscolatura oro-facciale possono essere:
A chi è rivolta la Terapia Miofunzionale?La terapia miofunzionale è utile nei bambini, negli adolescenti e negli adulti. Nei bambini, anche piccoli di 3-4 anni, si può intervenire precocemente rimuovendo i vizi orali presenti e impostando una corretta igiene e respirazione nasale; nei bambini dai 7-8 anni, negli adolescenti e negli adulti si tratterà di un programma di esercizi mirati a correggere gli schemi motori errati rieducando le funzioni orali. Rieducare la muscolatura oro-facciale e le funzioni connesse può ridurre i tempi del trattamento ortodontico stabilizzandone i risultati ed evitando le recidive alla malocclusione. La figura del logopedista, specializzata in terapia miofunzionale, opera a stretto contatto con l'ortodontista e altri eventuali professionisti come l'osteopata, l'ortottista per promuovere una crescita armoniosa.
Per professionisti, genitori ed educatoriUn libro indispensabile per professionisti che si dedicano ai bambini, nonché per genitori ed educatori. Con la sua semplicità e le numerose illustrazioni fornisce consigli pratici per stimolare il proprio bambino a comunicare e apprendere il linguaggio durante le attività quotidiane: i pasti, il gioco, il bagnetto, la lettura. Un libro importante che può aiutare fin dai primissimi stadi dell’evoluzione della comunicazione e del linguaggio nel bambino. Vuoi saperne di più?L’inizio dell’asilo nido spesso è un momento di confronto attivo fra i genitori, che osservano gli altri bambini e notano le differenze rispetto alle tappe di sviluppo. Lo sviluppo del linguaggio, così come in generale lo sviluppo psicomotorio, è un processo caratterizzato da una grande variabilità individuale. Significa che ogni bambino sviluppa il linguaggio secondo i propri tempi e le proprie capacità; tuttavia gli esperti delineano delle tappe di sviluppo necessarie da raggiungere per ottenere lo sviluppo comunicativo-linguistico e degli eventuali campanelli di allarme per aiutare i genitori a capire se e quando rivolgersi a un clinico. Quali sono le tappe dello sviluppo del linguaggio?Lo sviluppo del linguaggio inizia ben prima del vero e proprio linguaggio verbale, il bambino infatti dovrà sviluppare le capacità percettive di discriminazione e riconoscimento dei suoni. Tutto ciò viene appreso dal bambino durante le esperienze che vive, dal gioco in casa alla passeggiata, al parco giochi dove vede e imita gli altri bambini.
Cosa può fare il genitore per insegnare nuove parole?
Cosa fare se il bambino ancora non comincia a parlare?Ogni bambino ha una propria maturazione delle competenze, per cui non è giusto allarmarsi subito.
Al contempo, è giusto che vengano rispettate le tappe fisiologiche di crescita poiché sono consecutive: se non è presente un buon numero di parole, il bambino non riesce a formulare una breve frase. L’importante, quindi, è continuare a stimolare in modo attivo il bambino giocando con lui, comunicando con lui mentre si è fuori casa durante una biciclettata o una passeggiata, trovando quindi dei momenti di scambio comunicativo durante il giorno. Se dopo alcuni mesi la situazione non cambia, il suggerimento è quello di contattare il pediatra che saprà indirizzare agli esperti per valutazioni accurate.
La corretta respirazioneLa respirazione fisiologica è di tipo nasale e toracico-addominale: nell’inspirazione l’aria entra dalle narici, il diaframma si contrae, la bocca resta chiusa. Nell’espirazione il diaframma si rilassa mentre l’aria esce dalle narici e la bocca rimane sempre chiusa. È fondamentale respirare con il naso perché solo questo permette:
Quindi la respirazione nasale è necessaria e utile a prevenire infezioni e infiammazioni del cavo orale e dei bronchi, consentendoci anche una migliore funzione olfattiva e fonatoria. Il tuo bambino come respira?Assodato che il tipo di respirazione corretta è quella di tipo nasale, allora perché tanti bambini respirano prevalentemente con la bocca? Alla base ci possono essere diversi fattori: ad esempio quadri sindromici in cui è presente un’ipotonia muscolare (come la sindrome di Down) oppure più semplicemente un raffreddore, che spesso diventa cosa comune fino a portare a ipertrofia di adenoidi o tonsille, o ancora errate abitudini comportamentali che fanno nascere veri e propri vizi orali come:
Quali sono le conseguenze della respirazione orale?
Cosa possiamo fare per rimediare?È chiaro come una buona respirazione possa portare a diversi benefici, addirittura estesi a tutto il corpo! Per favorire una corretta respirazione è fondamentale procedere con un’igiene nasale quotidiana, utile fin da quando si è piccoli perché previene da eventuali ostruzioni. Alla base dell’igiene nasale c’è la corretta tecnica per soffiarsi il naso ogni volta che ci dovesse essere il bisogno, cosa non scontata nei bambini più piccoli che spesso faticano a capire il meccanismo per far uscire in modo rapido l’aria proprio dal naso. Infine è importante procedere con l’adeguata tecnica di lavaggio nasale: la nostra logopedista propone la Neti Lota, una tecnica Ayurvedica che favorisce il drenaggio delle mucose nasali grazie ad acqua calda e sale da cucina rimuovendo in modo naturale le impurità e le secrezioni. È necessario che il bambino sia collaborante, quindi l’età giusta per poter insegnare tale tecnica è a partire dai 5 anni. Se hai bisogno di ulteriori e più approfondite informazioni riguardo all’igiene nasale e alla respirazione orale, la nostra logopedista Carolina è disponibile!
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Luglio 2024
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