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Negli ultimi vent’anni c’è stato un interesse sempre maggiore da parte delle istituzioni riguardo alla tematica dei DSA, ma è solo a partire dal 2004 che si può tracciare l’origine del percorso normativo che ha portato alla legge 170/2010, con la redazione della circolare ministeriale “Iniziative relative alla dislessia”, che introdusse per la prima volta il concetto di misure compensative e dispensative. Da allora, negli ultimi anni sono stati introdotti gradualmente importanti cambiamenti, sia dal punto di vista clinico e scientifico per quanto riguarda la diagnosi, sia dal punto di vista scolastico per quanto riguarda l’inclusione dei bambini e ragazzi con DSA e gli strumenti a loro supporto nella didattica. Cosa dice la legge 170/2010 per la tutela dei DSA?La promulgazione della Legge nazionale n. 170 dell’8 ottobre 2010 ha costituito un nuovo punto di partenza nel lavoro da svolgere a favore degli studenti con DSA. La legge non solo riconosce e definisce in modo chiaro per la prima volta a livello legislativo i DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia), garantendone così il riconoscimento e la tutela a livello giuridico, ma definisce anche le misure educative e didattiche di supporto a cui gli studenti con DSA hanno diritto di accedere a scuola. Quest’ultimo aspetto è fondamentale: la legge infatti stabilisce i diritti degli studenti con DSA, tra cui le misure dispensative e compensative, che sono a tutti gli effetti lo strumento principale attraverso cui si garantisce una tutela agli studenti con DSA. Cosa sono e quali sono le misure compensative e dispensative previste dalla legge 170/2010?Gli strumenti compensativi sono “mezzi che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria (lettura, scrittura, calcolo), permettendo allo studente di studiare con efficacia”. Alcuni esempi di strumenti compensativi sono:
Quando si parla di misure dispensative si fa riferimento ai casi in cui lo studente abbia bisogno di “essere dispensato dall’eseguire prestazioni più difficili, oppure di eseguirle con materiale ridotto o più tempo a disposizione per portare a termine il compito”. Alcuni esempi sono:
Gli strumenti compensativi e dispensativi aiutano quindi gli studenti con DSA riducendo gli effetti dei deficit nelle abilità di lettura, scrittura o calcolo, proponendo una modalità di apprendimento più adatta alle caratteristiche dello studente con DSA, quindi favorendone il successo nell’apprendimento e l’autonomia nonostante la presenza di deficit in determinate abilità. Questi strumenti sono fondamentali, non rappresentano un vantaggio o una facilitazione, ma una necessità. Le misure educative e didattiche di supporto agli studenti con DSA (art. 5 legge 170/2010) comprendono inoltre:
Insegnanti e tutela degli studenti con DSAGli insegnanti dovrebbero quindi non solo garantire un metodo educativo flessibile, che tenga conto delle differenze individuali degli studenti con DSA, ma anche adeguate forme di verifica, che devono tenere conto delle difficoltà che incontrano gli studenti con DSA per quanto riguarda le verifiche scritte (ad esempio, idealmente per uno studente dislessico le verifiche dovrebbero essere più brevi, con frasi meno lunghe e complesse ove possibile, prediligere i test a crocette rispetto a quelli a risposte aperta, evitare il “sovraffollamento” e quindi scegliere caratteri più spaziosi e leggibili, preferire il formato digitale se possibile etc.). La legge 170/2010 è importante perché introduce queste misure a tutela dei DSA, ma non solo, le definisce un vero e proprio diritto. Lo studente, secondo la legge, ha il diritto di essere tutelato attraverso questi mezzi, che dovranno essere valutati dall’equipe di valutazione che ha preso in carico la diagnosi, ma anche dal corpo docente in sede di redazione del PDP. Poiché le prestazioni delle varie abilità negli studenti con DSA non è statica, ma presenta fluttuazioni nel tempo, è necessario (oltre a rivalutazioni periodiche) che gli strumenti compensativi e dispensativi siano costantemente monitorati ed eventualmente modificati in base alle necessità in continua evoluzione dello studente con DSA.
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Spesso si pensa al logopedista come ad un terapista per i più piccoli, ma in realtà si tratta di un professionista che lavora con gli adulti molto più di quanto si creda! Quando il logopedista interviene sul paziente adulto, spesso il suo obiettivo è aiutarlo ad affrontare la perdita di una capacità. Il logopedista diventa un alleato prezioso per i pazienti adulti che hanno problemi di comunicazione o di deglutizione. Grazie alla sua dedizione e competenza, il logopedista aiuta queste persone a superare le loro difficoltà e a migliorare la loro qualità di vita. Anche presso il nostro Studio ci occupiamo di pazienti adulti, in particolare in questi casi. Danni cerebraliQuando il cervello subisce improvvisamente un danno, ad esempio nel caso degli ictus e dei traumi cranici, può succedere che alcune sue funzioni si riducano. Può capitare che le capacità comunicative e linguistiche siano danneggiate (come nel caso dell’afasia e della disartria) e la persona potrebbe non comprendere più ciò che le viene detto oppure potrebbe non essere più in grado di esprimersi adeguatamente. In questi casi la terapia logopedica è di fondamentale importanza perché aiuta a ripristinare il più possibile le funzioni linguistiche e comunicative compromesse dal danno. La terapia logopedica può aiutare a migliorare la capacità di parlare, comprendere il linguaggio, leggere, scrivere e comunicare in generale, migliorando la qualità della vita del paziente e aiutandolo a reintegrarsi nella società. Interventi precoci e intensivi da parte di un logopedista possono portare a risultati migliori e più duraturi nel recupero delle funzioni compromesse. Altre volte, il danno cerebrale intacca i meccanismi della deglutizione (è il caso della disfagia), riducendo la capacità di nutrirsi adeguatamente. Il logopedista svolge un ruolo fondamentale nella gestione e nel trattamento delle difficoltà di deglutizione, che spesso hanno un impatto significativo sulla salute e sulla qualità di vita di un individuo. Il logopedista pianifica un programma di trattamento personalizzato per migliorare le capacità di deglutizione e ridurre il rischio di complicanze. Interventi chirurgiciLa terapia logopedica è di fondamentale importanza nel caso di interventi chirurgici che causano difficoltà a parlare o deglutire, poiché aiuta a ripristinare la funzionalità e le capacità del paziente. Potrebbe modificarsi la qualità della voce (in questi casi si parla di disfonia) dopo alcuni tipi di interventi, soprattutto quelli che coinvolgono le corde vocali, ma anche quelli che riguardano altre zone del distretto testa-collo o gli interventi di cardiochirurgia. L’intervento del logopedista è fondamentale per aiutare il paziente a riappropriarsi della propria voce e a migliorare la chiarezza e la fluidità del discorso. Negli stessi interventi chirurgici, un’altra complicanza possibile è la difficoltà di deglutizione (la già citata disfagia). In questo caso il logopedista attua un percorso riabilitativo volto a garantire l’assunzione di una dieta il più possibile varia in termini di consistenze, a fronte del mantenimento di un rischio il più basso possibile. Invecchiamento, demenze e patologie neurodegenerativeIl logopedista svolge un ruolo chiave anche nell'invecchiamento, nelle demenze e nelle altre patologie neurodegenerative in quanto è in grado di fornire interventi mirati per migliorare la comunicazione e la deglutizione dei pazienti. Nell'invecchiamento, è comune che insorgano problemi di comunicazione (possono comparire tratti di disartria o di afasia) e difficoltà sensoriali che ostacolano la comunicazione (la sordità o presbiacusia). Nelle demenze e nelle altre patologie neurodegenerative, la comunicazione può essere ulteriormente compromessa a causa del progressivo decadimento cognitivo. Il logopedista può aiutare la persona a mantenere le proprie abilità il più a lungo possibile, portandola a conservare la propria autonomia e la partecipazione alla vita sociale. Queste condizioni spesso portano anche ad un deterioramento delle abilità di deglutizione (quadri di disfagia o presbifagia). Anche qui il logopedista interviene con percorsi riabilitativi o compensativi per condurre il paziente nella strada che lo porta a mantenere le proprie abilità e un rischio di complicanze basso. SorditàIl logopedista riveste un ruolo fondamentale nel trattamento delle problematiche uditive anche in età adulta (ipoacusia o presbiacusia), poiché è in grado di aiutare la persona ad acquisire e migliorare le capacità di comunicazione. Può fornire interventi mirati per migliorare la capacità di comprensione del linguaggio parlato, al fine di massimizzare il suo benessere e la sua qualità di vita, favorendone l'autonomia e l'inclusione sociale e consentendogli di superare le barriere comunicative e di vivere una vita piena e soddisfacente nonostante i limiti sensoriali. Quando la logopedia può aiutare in età adulta?Ricapitolando, abbiamo visto quindi quando gli adulti si rivolgono ad un logopedista:
In questo articolo esploriamo lo stato attuale della figura professionale dello psicologo di base nella regione Veneto, ponendo l'interrogativo se questa figura sia una realtà tangibile. Definendo chi è e di cosa si occupa lo psicologo di base, l'articolo traccia le linee guida di questa professione emergente, analizzando anche la cronistoria delle proposte di legge a livello nazionale e regionale, con particolare attenzione alle iniziative venete e al dibattito in corso nel Senato riguardo alla regolamentazione della piscologia di base nel Sistema Sanitario Nazionale. Psicologo di base? Sogno o son desto? Chi è lo psicologo di base?Lo psicologo di base è una figura professionale non ancora istituita a livello nazionale ma che sta pian piano facendosi strada all’interno del panorama regionale italiano. Si tratta di una figura ideata per rilevare e trattare la crescente domanda rispetto ai disturbi psicologici all’interno della popolazione, è una figura pensata per interagire e collaborare con i medici di medicina generale e i livelli di cura secondaria. La psicologia di base si annovera di conseguenza a pieno titolo all’interno dei servizi offerti dalle cure primarie del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Di cosa si occupa lo psicologo di base?La specificità della professione è chiaramente in via di definizione ma seguendo la cronistoria delle proposte di legge e del lavoro dei vari organi chiamati in causa per la sua definizione, possiamo chiaramente individuare 3 macro aree di operazione dello psicologo di base.
Le aree di intervento dello psicologo di baseLe aree di intervento dello psicologo di base comprendono una vasta gamma di problematiche, tra cui le difficoltà legate all'adattamento a eventi stressanti come il lutto, la perdita del lavoro e la separazione. Inoltre, si occupa di sintomi ansiosi e depressivi, offrendo supporto e terapia per affrontare tali disturbi. Il suo ruolo si estende anche al sostegno di individui affetti da malattie croniche e recidive, aiutandoli a gestire gli aspetti psicologici legati alla malattia. Infine, lo psicologo di base è coinvolto nel trattamento delle problematiche psicosomatiche, riconoscendo e affrontando le interconnessioni tra mente e corpo per promuovere il benessere globale del paziente. Una cronistoria delle proposte di legge per il ruolo dello psicologo di baseI fatti di cronaca e l’aumentata risonanza mediatica post Covid-19, dedicata alla tematica, sembrano dare i natali alla prima legge regionale sulla figura dello psicologo di base alla regione Campania con la legge regionale n.35 del 3 agosto 2020, tale legge viene impugnata dal Consiglio dei Ministri sostenendo che la creazione di una nuova figura professionale spetti per l’appunto al Ministero della Salute e non alle singole leggi regionali. Di fatto erano già presenti delle sperimentazioni nel territorio nazionale, una su tutte l’esperienza nel bergamasco presente dal 2013 che vedeva la collaborazione di enti locali, ASL, e Università. Ma senza andare così lontano anche la nostra ULSS 6 ha ospitato ed ospita da molti anni un progetto similare che è stato rinnovato fino ad ottobre 2023, approvando una convenzione tra ULSS, Fondazione Cariparo e comuni del distretto Padova Sud per il coinvolgimento di 4 psicologi, per un bacino di utenza molto ampio. Un numero davvero esiguo di professionisti per la popolosità della zona! Nel 2021 la legge della regione Calabria viene legittimata dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 241 del 13/12/2021. Da quel momento sono molte le regioni che iniziano a lavorare su una proposta di legge, ad oggi la maggior parte ha già una proposta di legge in discussione e altre hanno iniziato l’iter. Psicologo di base: cosa succede in Veneto?E in Veneto come viene gestita la psicologia di base?
Per la regione Veneto, sono in discussione più di una proposta di legge per gestire il ruolo dello psicologo di base, ecco quanto si legge in merito: “Il testo di legge prevede l’avvio in tutte le ULSS del Veneto di un servizio permanente di psicologia delle cure primarie, collegato alle future case di comunità e alle medicine di gruppo: l’obiettivo è offrire l’accesso pubblico e gratuito al sostegno psicologico.” A livello nazionale, ad oggi in Senato è stata presentata una proposta di legge il 25/01/2023 che sta proseguendo l’iter di esame in commissione... ci saranno sviluppi in futuro? Fonte: Ansa.it Torna quest'anno il percorso dedicato a genitori e bambini, promosso dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro, insegnante di Massaggio Infantile AIMI. Saranno sei incontri a Monselice, progettati per offrire momenti di riflessione, supporto, confronto e cura sia per la mamma che per il papà, insieme al proprio bambino. Cos'è e perché è importante il massaggio infantile?Il massaggio infantile rappresenta un potente strumento per consolidare il legame con i nostri piccoli. Non si tratta solamente di apprendere una tecnica, ma di perfezionare un'attitudine: quella di comunicare in modo profondo con il nostro neonato. Questa pratica, radicata in numerose culture da tempi antichi, sta vivendo una rinascita anche nel mondo occidentale, con il contributo di organizzazioni come l'A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile), di cui la specialista che coordina gli incontri è membro. Il massaggio infantile è importante poiché favorisce lo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo del bambino. Aiuta a rafforzare il sistema immunitario, allevia le tensioni muscolari, promuove il rilassamento e migliora il sonno. Inoltre, costituisce un momento prezioso di connessione e di intimità tra genitore e figlio, contribuendo così alla costruzione di un legame sicuro e affettuoso fin dai primi giorni di vita. 5 incontri sul massaggio infantile A.I.M.I a MonseliceCon Elisa Callegaro 9, 16, 23, 30 marzo 2024 6 aprile 2024 Dalle 10.00 alle 12.30 1 incontro sui temi svezzamento e sviluppo motorio13 aprile 2024 dalle 10.00 alle 11.30 Con Dott. Carolina Rossi Logopedista e Dott. Luisa Ferrato Neuropsicomotricista Con la partecipazione di Dott. Caterina Scarparo Odontoiatra Pediatrica Info e contattiGli incontri si svolgeranno presso:
STUDIO PAROLIAMO Via Fratelli Cervi, 25 Monselice (PD) CONTATTI Tel: 340.2539556 Mail: [email protected] FB: ec.ioeilmiokoala Tagliare con le forbici è un’attività che piace molto ai bambini e che può essere proposta già a partire dai 2 anni utilizzando le forbici a punta arrotondata. Ma come possono essere utili le forbici per sviluppare la manualità e la coordinazione dei bambini? Quali abilità sviluppano i bambini usando le forbici?Tagliare con le forbici è un’attività infatti che favorisce lo sviluppo sotto diversi aspetti:
Strategia per insegnare ai bambini a tagliare con le forbici
Nel vasto panorama delle discipline che si occupano della salute mentale, può risultare confuso distinguere tra psicologo, neuropsicologo, psicoterapeuta e psichiatra. Ognuna di queste figure svolge un ruolo cruciale nel promuovere il benessere psicologico, ma le loro competenze e approcci sono unici. Vediamo insieme cosa caratterizza ciascuna professione. Lo psicologoLo psicologo è un esperto della mente umana, specializzato nell'analizzare e comprendere il comportamento, le emozioni e i processi mentali. Il suo lavoro coinvolge la valutazione psicologica, la diagnosi e la terapia basata sulla parola. Lavora con le persone per affrontare le difficoltà emotive e sviluppare strategie che possano migliorare la salute mentale e il benessere percepito. Il neuropsicologoIl neuropsicologo si focalizza sull'interazione tra il cervello e il comportamento. Attraverso valutazioni neuropsicologiche, esamina come le disfunzioni cerebrali possano influenzare le abilità cognitive e comportamentali. Si occupa di riabilitazione cognitiva e stimolazione cognitiva, lavorando su aspetti come memoria, attenzione e funzioni esecutive. Lo psicoterapeutaLo psicoterapeuta è un professionista specializzato nella terapia psicologica. Il suo ruolo è guidare gli individui attraverso processi di esplorazione e di cambiamento, utilizzando diverse tecniche terapeutiche. L'approccio può variare, ma l'obiettivo è sempre il miglioramento della salute mentale e il superamento delle difficoltà emotive e relazionali. Lo psichiatraLo psichiatra è un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi mentali. A differenza delle altre figure, può prescrivere farmaci psicotropi, può abbinare trattaenti farmacologici a trattamenti non farmacologici. "Studio Paroliamo" di Monselice: un approccio multidisciplinare al benessereAll'interno dello "Studio Paroliamo" di Monselice, lavora la Dottoressa Laura Gallana, psicologa con master di II livello in Neuropsicologia Clinica e in formazione come psicoterapeuta presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute. La sua missione abbraccia una vasta gamma di servizi:
La Dotteressa Laura Gallana opera anche al Poliambulatorio Centro Salute Focus di Monselice.
La respirazione corretta, si sa ormai, è quella nasale ossia l’aria deve entrare dal naso fino ad arrivare ai polmoni. Nella vita lavorativa, e non solo, capita molte volte di osservare bambini (e tanti ragazzi o adulti) che respirano attraverso la bocca. Per cui il tipico atteggiamento che si nota è quello di bocca aperta, molte volte con labbra screpolate o secche, narici più chiuse e allungate verso il basso, a volte si notano occhiaie e spesso si accompagna un senso di stanchezza indice di una non corretta ossigenazione. Molte possono essere le cause di una respirazione orale tra cui quelle infiammatorie temporanee o croniche (raffreddore o ipertrofia adenoidea), quadri sindromici o ancora errate abitudini comportamentali. 3 consigli per promuovere la respirazione nasale![]()
La respirazione corretta si fa con il naso!Ricorda che una corretta respirazione nasale ti protegge da molte patologie dell’apparato respiratorio e non solo: i benefici di una buona respirazione si estendono a tutto l’organismo!
Per qualsiasi dubbio o consulenza, non esitare a contattare la nostra logopedista esperta in funzioni orali dr.ssa Carolina Rossi. Non abbiamo certo l’ambizione di definire l’amore nello spazio di un articolo di divulgazione come questo, ma quello che ci importa è piuttosto osservare e analizzare con sguardo critico come venga percepito e vissuto l’amore dai nostri giovani in questo tempo di liquidità relazionale per come Zygmunt Bauman ce lo ha presentato. Secondo il sociologo: Abbiamo attraversato una fase di modernità robusta, caratterizzata da tempi e regole ben delineati e fondata su basi concrete. Tuttavia, ci siamo spostati verso una post-modernità liquida, dinamica e incerta, dove la solidità è sostituita dalla liquidità. Questi cambiamenti e la mancanza di certezze hanno messo in discussione non solo l'individuo, ma l'intera società, influenzando sentimenti, relazioni, opinioni e desideri. L'innamoramento e il ruolo del terapeuta: i ragazzi vogliono capire, i genitori spesso sottovalutanoNella mia esperienza di terapeuta noto come l’innamoramento e l’amore restino i temi centrali dell’adolescenza e della prima età adulta, relazioni che cambiano il corso di ciò che siamo e che possono portare a spasso tra le montagne russe delle emozioni con estrema facilità. Noto come i genitori abbiano una scarsa messa a fuoco dell’idea delle relazioni amorose dei propri figli, a volte ritenendole poco di spessore e non curandosene o all’estremo opposto diventando invadenti all’interno di quelle stesse relazioni. I ragazzi arrivano in studio per poter parlare delle proprie relazioni nelle quali sperimentano un continuo adattamento alla liquidità che imperversa in questi tempi, cercando di farsi trovare pronti a cambiare quando le cose si fanno più complesse forse perché il tempo non c’è forse perché è proprio ora che bisogna sentirsi vivi. Amore e relazioni di genitori e figli: due ruoli a confronto
Fin dalla nascita il bambino prova emozioni, basti pensare al piacere che deriva dal contatto fisico con la mamma alla tristezza che comunica con il pianto alla sua separazione o quando qualcosa non gli va. È dunque importante aiutare i bambini fin da piccoli a sviluppare l’intelligenza emotiva, ovvero a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, saperle comunicare ed imparare la gestione emozioni, accettando sia le emozioni positive che quelle negative. Quali competenze compongono l'intelligenza emotiva?Goleman ha identificato 5 competenze che costituiscono l'intelligenza emotiva:
Cosa si può fare per sviluppare l'intelligenza emotiva nei bambini?Per sviluppare l'intelligenza emotiva nei bambini ci sono diversi modi. Un primo passo fondamentale è aiutare i bambini a riconoscere ed esprimere le loro emozioni, offrendo loro un vocabolario emotivo. Accogliere e accettare ogni emozione, sia essa positiva o negativa, è cruciale, permettendo ai bambini di sentirsi compresi ed accettati. Inoltre, promuovere una connessione emotiva attraverso il dialogo aperto sulle nostre emozioni personali crea un ambiente in cui l'empatia può fiorire, contribuendo così allo sviluppo di abilità emotive essenziali. Vediamo cosa possiamo fare per gestire le emozioni a casa e per aiutare i bambini a sviluppare l'intelligenza emotiva! Diamo un nome alle emozioniAiutiamo i bambini a dare un nome alle emozioni che provano, facendolo noi per loro quando sono piccoli se non riescono ancora ad identificarle. Per esempio:
Accettiamo tutte le emozioni: positive e negativeImpariamo ad accogliere ed accettare ogni emozione che il bambino vive, sia essa positiva oppure negativa entrando in empatia con lui. Non sminuiamo le emozioniNon sminuire nessuna emozione, quello che per noi adulti sembrano sciocchezze per i bambini possono suscitare emozioni molto forti. Impariamo a gestire tutte le emozioni. Rielaboriamo le emozioni senza farci dominareAiutali a gestire e rielaborare le emozioni senza farsi dominare da quest’ultime! Alcuni suggerimenti:
Parliamo delle nostre emozioni!Parliamo ai bambini anche delle nostre emozioni (esempio: sono arrabbiato perché non mi hai ascoltato, sono felice di stare con te, ecc.) in modo da creare una connessione emotiva e stimolare l’empatia. Il laboratorio delle emozioni dello Studio ParoliamoAll’interno del nostro studio ogni estate viene proposto il laboratorio sulle emozioni per i bambini dai 4 ai 6 anni, articolato in quattro incontri per aiutarli ad imparare a conoscere 4 delle emozioni primarie: gioia/felicità, tristezza, rabbia e paura.
Se vostro figlio/a fatica a riconoscere e a gestire le proprie emozioni è bene confrontarsi con uno specialista, che può essere la neuropsicomotricista per i bambini più piccoli oppure la psicologa per i più grandi ed identificare il percorso migliore per aiutarlo.
Monselice si sta preparando a celebrare l'arrivo dell'autunno in un modo davvero speciale. L'evento "Colori e Sapori d'Autunno" promette di essere una giornata indimenticabile per tutta la famiglia, con gustose prelibatezze, intrattenimento coinvolgente e... una fantastica opportunità di scoprire lo Studio Paroliamo. Quando e dove si svolge Colori e Sapori d'Autunno?L'appuntamento è fissato per sabato 21 e domenica 22 ottobre, nel cuore di Monselice. Le vie si trasformeranno in un vero e proprio paradiso autunnale, dove i colori caldi e i sapori deliziosi dell'autunno saranno i protagonisti. Incontra lo Studio Paroliamo!M a questa giornata è molto più di una semplice celebrazione autunnale. Lo Studio Paroliamo vi invita domenica 22 ottobre dalle 15:00 alle 17:30 in via Cesare Battisti . Per scoprire il mondo dei servizi che offriamo per bambini e ragazzi, il tutto in un'atmosfera festosa e accogliente. Il team di professionisti, composto da logopedisti, una psicologa e una neuropsicomotricista, sarà a vostra disposizione per rispondere a tutte le vostre domande e offrirvi uno sguardo più approfondito sui servizi di cui potreste beneficiare. Attività per bambini e ragazziNon solo avrete l'opportunità di esplorare le offerte dello Studio Paroliamo, ma i vostri piccoli avranno l'opportunità di partecipare a diverse attività coinvolgenti sotto la guida esperta del team di professionisti. Queste attività mirano a sviluppare le abilità linguistiche, cognitive e motorie dei bambini in un contesto divertente e stimolante. Una giornata di divertimento e scoperta per tutta la famiglia"Colori e Sapori d'Autunno" non è solo un'occasione per scoprire i servizi dello Studio Paroliamo ma anche per trascorrere una giornata in famiglia, immersi nella bellezza e nella cultura autunnale. Potrete assaporare prelibatezze autunnali, godervi spettacoli artistici, e incontrare persone provenienti da tutto il territorio. È un'occasione perfetta per socializzare, fare nuove amicizie e rendere speciale il vostro autunno
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Luglio 2024
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